Sharp Objects, mini serie tratta dal libro di Gillian Flynn “Sulla pelle” pubblicato nel 2006, è ormai quasi giunta al traguardo. La storia e il suo svolgimento hanno avuto alti e bassi, con episodi capaci di mantenere alte le aspettative ed altri un po’ deludenti. Con solo un episodio mancante a decretare la parola fine, Sharp Objects ci regala due episodi che senza troppe pretese, senza colpi di scena ridondanti, ma solo grazie al modus operandi della vicenda e alla bravura del cast si confermano come gli episodi migliori di questa serie (eccezione fatta per il primo), riportandola sui binari giusti e aprendo la strada ad un finale che sono certa ci lascerà a bocca aperta.
Nel’episodio 1×06 dal titolo all’apparenza messo li per caso, “Cherry”, ben presto ci accorgiamo che tutto giraintorno a questo piccolo frutto. La ciliegia ha più di un significato in questo episodio che, come ci viene mostrato dalla stessa Camille, associa prima di tutto ad una sua ex compagna di scuola Becca come l’unica in grado di avere un proprio pensiero critico e una propria volontà, così lontano dall’atteggiamento sottomesso e strettamente legato al bene del proprio uomo che mostrano invece le altre ex compagne cheerleaders.
Ma la simbologia della ciliegia è strettamente legata anche a Wind Gup stessa. Una cittadina all’apparenza tranquilla e fin troppo perfetta, ma se si osserva con più attenzione, sotto quella buccia lucida si nasconde la vera anima della città, fatta di segreti scabrosi e spesso indicibili, più di una volta affrontati nel corso di Sharp Objects e soffocati da una sconcertante omertà che silenziosamente si dilaga a macchia d’olio tra la gente. Perché li piuttosto che portare a galla una verità che distruggerebbe l’equilibrio di Wind Gap, si preferisce vivere di falsi sorrisi.
Nel sesto episodio il momento che più di tutti provoca un effetto di inaspettato stupore è il dialogo che avviene tra Camille e Kirk. L’uomo, insegnante nella stessa scuola di Amma, cerca il perdono della giornalista per essersi approfittato di lei nei boschi intorno alla cittadina, quando era poco più che bambina.
Dalle parole dell’uomo emerge tutto il suo senso di colpa ora più accentuato che mai dal fatto che è padre e dalla costante presenza di Camille in città, che lo riporta inevitabilmente a quel giorno e a quel terribile gesto compiuto. Quello che però stupisce più di tutte è la reazione di Camille – o dovrei dire l’assenza di una reazione. La donna, infatti, rifiutando di riportare a galla quei momenti, accetta fin troppo frettolosamente le scuse dell’uomo evitando di fatto un faccia a faccia con uno dei segreti della sua infanzia che hanno minato per sempre la sua psiche.
Se in “Cherry” Sharp Objects continua a mantenere un ritmo lento, nell’episodio successivo “Falling” il ritmo diventa più serrato e tutto gira attorno alla disturbante mentalità di Adora e all’agghiacciante verità dietro la morte della secondogenita Marian.
La morte della ragazzina, che come conseguenza principale causò la psicosi di Camille, non è altro che l’inevitabile e tragico finale di un piano architettato dalla madre stessa. Adora poco alla volta avvelenò la figlia al solo scopo di renderla dipendente dalle sue attenzioni e cure così da averla sempre al suo fianco. Lo stesso terribile modus operandi lo sta riversando ora su Amma.
L’atteggiamento di Adora non è pura follia ma la conseguenza di una sindrome nota come Sindrome di Munchausen per procura che spinge chi ne è affetto, in particolare le madri, ad arrecare, non notate, danno fisico ai loro stessi figli al solo scopo di attirare l’attenzione su di se.
Dopo tutte queste rivelazione a Camille appare ormai chiaro come il killer di Wind Gap non possa che essere sua madre, da tempo preda di questa sindrome. Prima che possa portare a galla la verità, la polizia però trova in John Keene, fratello della ragazzina recentemente uccisa, il perfetto capio espiatorio. Il giovane incontra Camille e i due condividono un’intimità autentica che va vista oltre il semplice amplesso, ma come l’unione di due anime affini perché unite dalla perdita di qualcuno a loro caro (per entrambi la sorellina) che inconsciamente cercano nell’abbraccio dell’altro un conforto che gli è sempre stato negato.
La profondità di quel momento non viene ovviamente percepita da Richard, che irrompe nella camera del Motel e prima arresta John poi inveisce verbalmente su Camille. Accecato dal forte sentimento nei confronti della giornalista, il detective è incapace di ragionare lucidamente perché provato da giorni di infruttuose ricerche e indagini le punta il dito contro riversando su di lei una frustrazione a lungo celata. Non possiamo ancora dire però se quello sarà lo strappo definitivo alla loro relazione.
Questi due episodi hanno gettato le basi per il finale di Sharp Objects che prevedo porterà inevitabilmente alla resa dei conti tra Camille e Adora. Se le trame ben congegniate dalla donna verranno una ad una distrutte dalla Giornalista lo sapremo solo con il prossimo e ultimo episodio di questo viaggio psichedelico.